Un allestimento che crea identità
Per Palazzo Braschi, sede del nuovo Museo di Roma
sulla storia della Capitale tra il ’600 e il ’900,
abbiamo progettato un allestimento basato su
un forte elemento di identità visiva: lo specchio.
Roma riflette su se stessa
Sono due le idee alla base di questo progetto: creare una segnaletica
di orientamento forte e utilizzare un elemento visivo connotante
per legarla all’allestimento. Lo specchio ha fornito quindi la risposta
ai nostri obiettivi permettendo di inserire nel museo degli oggetti
alieni che si mimetizzano negli ambienti e che comunicano Palazzo
Braschi come il luogo in cui Roma si riflette nella sua storia.
La segnaletica del museo
L’allestimento comprende un sistema articolato di segnaletica, che permette di orientarsi
e muoversi all’interno di uno spazio architettonico complesso, che in oltre duecento anni di storia
è stato dimora papale, sede del Ministero degli Interni, rifugio per senzatetto nel Dopoguerra
e set per la serie The Young Pope del regista premio Oscar Paolo Sorrentino.
Contenuti chiari,
testi leggibili
Pannelli introduttivi, didascalie, fogli di sala:
tutti i contenuti testuali sono pensati e disegnati
per facilitare l’orientamento dei visitatori
e la comprensione dei contenuti. Titoli, testi
e approfondimenti sono realizzati con grande
attenzione per la tipografia e la leggibilità.
Prima e dopo
L’allestimento nobilita i volumi e le superfici del palazzo,
rendendo lo spostamento tra le stanze e i piani parte dell’esperienza di visita.
Scrivere sullo specchio
La scelta dello specchio come superficie
su cui incidere segni e messaggi amplifica
i soffitti e gli affreschi, spinge il visitatore
a interagire con la segnaletica e fornisce
all’allestimento un segno deciso.
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Approfondimenti multimediali
Ogni sezione del museo è dotata
inoltre di approfondimenti multimediali:
tavoli touch screen tramite i quali
l’utente può conoscere opere non
esposte e seguire narrazioni parallele
tra passato e presente.
L’evoluzione della città
Il terzo piano del palazzo è dedicato interamente al racconto dei cambiamenti urbanistici a Roma: nell’allestimento, foto e reperti testimoniano il modo in cui strade, piazze e palazzi hanno cambiato destinazione d’uso, stratificandosi e contaminandosi decade dopo decade.
PROJECT MANAGER
«E se ci guardassimo allo specchio? Stiamo veramente provando tutto il possibile per cambiare quello che non ci piace in Italia?»
Avevamo dei pregiudizi. Pensavamo che in certi contesti così istituzionalizzati non si parlasse mai di design della comunicazione. Invece, per la terza volta abbiamo capito che ci sbagliavamo. È successo dopo l’esperienza della mostra per l’Archivio Segreto Vaticano, e dopo il Museo del 900. In tutte le occasioni siamo entrati in contatto con la Sovrintendenza, con Roma Capitale e Zetema. In tutte le occasioni si è costituito un gruppo di lavoro affiatato. Arrivare a Roma da Venezia, vincendo una gara con un progetto ambizioso e così connotato, ci ha riempiti di orgoglio. Evidenziare cosa non funzionava con l’analisi e mostrare le possibili soluzioni con il metodo ha convinto tutti. Questo ci ha dimostrato ancora una volta che in Italia basta veramente poco per #cambiarevisuale: un po' di buon senso ed una visione condivisa.
CREDITI PROGETTO
General contractor Studio Visuale
Art direction: Daniele Balcon, Francesco Pia
Team SV Daniele Balcon, Manola Cervesato,
Luca Fattore, Angelo Fiorito, Corrado Loschi,
Alice Musi, Francesco Pia, Mariano Viola;
Con la preziosa collaborazione degli architetti
Francesco Stefanori e Andrea Pesce Delfino.
Cliente Zètema progetto cultura
per il Museo di Roma (Musei in Comune)
Team Zètema + Museo di Roma
Un ringraziamento particolare a Federica Pirani
e Renata Sansone. Angela Damelio, Federico
De Martino, Claudia Di Lorenzo, Sveva Di Martino,
Rossella Leone, Anita Margiotta, Patrizia Masini,
Teresa Mulone, Flavia Pesci, Simonetta Sergiacomi,
Fulvia Strano.